Corpo del lavoro
Info sulla mostra
Body of Work è il concetto alla base di questa serie di illustrazioni in cui sottolineo il culto del corpo e il ruolo degli omosessuali nello sport.
"Dubito che ci sia un solo gay in campo. Dobbiamo liberarci dei tabù e della vergogna": queste sono alcune delle dichiarazioni rilasciate da Antoine Dupont, giocatore di rugby francese, alla rivista TETU, che mi hanno ispirato a realizzare questa mostra.
Dietro queste sagome atletiche contestualizzate in diverse discipline sportive come il sollevamento pesi o la boxe, interpreto il concetto di gay pride come il manifesto di una mascolinità che, pur essendo costruita secondo canoni eteronormativi, smonta tutti i cliché preconcetti sulla virilità e sono per me una rappresentazione di auto-miglioramento e di lotta.
Body Of work è una risposta al fenomeno del maschilismo tossico a cui siamo esposti e un appello a una mascolinità forte e combattiva al servizio della libertà, dell'amore e dell'inclusione.
Per queste illustrazioni mi sono ispirato all'estetica propagandistica dello sport del primo Novecento e all'estetica omoerotica mitizzata da artisti come i fotografi Bruce Weber e il leggendario Herb Ritts, che tanto hanno contribuito a rendere visibile la comunità gay nei primi anni Novanta.
La mostra comprende anche i ritratti delle famose transessuali francesi Bambi e Coccinelle, vere e proprie precorritrici della visibilità transessuale, che si sottoposero al cambio di sesso nella mitica clinica del dottor Burou nella città di Casablanca dove sono nata, cresciuta e che amo.
Infine, i ritratti dell'attrice e comica Sandra Bernhard, attivista e strenua sostenitrice della comunità LGTBQI+, e l'immancabile Madonna al massimo della sua potenza, la Madonna Runner che, con il rigore di un'atleta, ha attraversato le città del mondo mostrando il suo orgoglio travolgente e ispirando generazioni di uomini e donne a reinventarsi di volta in volta di fronte alle avversità della vita.
Biografia dell'artista
Nata a Casablanca e di origine croata, mi occupo di illustrazione grafica per la stampa e la pubblicità da oltre due decenni. Ho iniziato la mia carriera nella rivista Shangay nel 1997 e ho collaborato con alcune delle più prestigiose riviste nazionali: El País Semanal, El Mundo, Vanidad, Woman, GQ, Cosmopolitan, Glamour, Hola Decor, Instyle, Yo Dona e Vogue.
Essendo francofono, ho collaborato anche con media francesi come Madame Figaro e Grupo EDITORIAL, per i quali ho disegnato una serie di cartoline di Iván Soldo distribuite esclusivamente in Francia. D'altra parte, ho svolto anche altri lavori grafici per aziende come Hugo Boss, Biosca & Biottey, Virgin, Blanco e il gruppo Inditex.
Alcuni dei miei lavori sono stati inclusi in libri come ILLUSIVE volume II (Germania) e Fashion Illustrators Today (Germania) ed esposti in mostre come Paper Chic, tenutasi a Madrid nel 2003, che ha riunito quindici dei più importanti illustratori spagnoli. Nel 2006 ho esposto gran parte del mio lavoro grafico in una retrospettiva allo IED di Madrid e sono stato premiato come miglior artista visivo agli Shangay Awards 2007. Attualmente continuo a collaborare con la rivista Shangay, per la quale ho sviluppato il mio lavoro più impegnato.
Parallelamente, continuo a creare illustrazioni in omaggio a tutti gli artisti che mi hanno ispirato nel corso degli anni. Queste opere sono visibili sul mio Instagram @ivan_soldo_official. Tra i miei seguaci ci sono le attrici Beatrice Dalle e Sandra Bernhard, lo stilista newyorkese Isaac Mizrahi, il collaboratore di Andy Warhol Sam Bolton e Richard Bernstein, leggendario illustratore di Interview Magazine.
L'anno scorso Iván Soldo ha celebrato il Pride month all'Ocean Drive Hotel di Madrid con la mostra BALLROOM, una serie di illustrazioni ispirate al VOGUING come omaggio a questo ballo nato dalle comunità LGTB afroamericane di New York, dimostrando ancora una volta il suo impegno nei confronti della cultura queer.